Ad una recente conferenza a Torino, abbiamo sentito parlare di differenze tra giardinaggio “maschile” e “femminile”. Ai maschietti veniva attribuita una forma di giardinaggio “muscolare”, denunciato dal fatto che l’uomo preferisce tagliare, potare, usare macchine a motore ed in generale occuparsi di prato ed orto, mentre alla donna veniva attribuita una maggiore attenzione alla cura meticolosa dei fiori e delle piante in vaso. Abbiamo voluto fare un vero e proprio test e abbiamo chiesto alle nostre mogli di occuparsi di una lavoro presso un cliente amico. Dotate di abbigliamento antinfortunistico e di assicurazione, si sono messe a svolgere quelle attività che solitamente svolgono i giardinieri (maschi)..ecco come è andata, raccontata direttamente dal loro punto di vista:
Alessia:
<< Mi occupo di giardinaggio a casa, soprattutto di orto e piantine in vaso, ma non avevo mai utilizzato attrezzature a motore. Il primo impatto con la motozappa è stato difficile, si tratta di una macchina rumorosa, pesante e anche solo le manopole sono dure da tirare. Nonostante ciò, dopo pochi minuti ho imparato a “dominare” il mezzo, con una certa soddisfazione nel vedere che la motozappa fa un gran bel lavoro nel preparare e dissodare il terreno. Non credo che un uomo avrebbe fatto il lavoro molto diversamente, anche perchè alla fin fine la fatica la fa il motore e si tratta solo di far andare il mezzo dove vuoi tu. Tralaltro, nonostante il sole a picco, mi sono divertita.>>
Eleonora:
<< Non ho un giardino ma mi occupo delle fioriere di casa, con molta dedizione. ( me ne occupo io nonostante viva con un giardiniere…). Mi sono occupata di tritare con il biotrituratore gli scarti vegetali. Vedere un ramo intero che viene sminuzzato e scompare nella macchina dà una certa soddisfazione, e il lavoro non è certo di concetto, ma nemmeno particolarmente faticoso. Non capisco proprio perchè i ragazzi tornino a casa stanchi e distrutti facendo un sacco di scene, per un lavoro che io stessa ho fatto abbastanza comodamente. E’ stata una giornata divertente, soprattutto la pausa pranzo in trattoria, tra operai sporchi di cemento, birra e qualche battutaccia.>>
Il CapoGiardiniere:
<< Lavorare con le ragazze è stato divertente, mi sono occupato delle potature e della regolazione delle siepi, operazioni che hanno bisogno di esperienza, mentre ho lasciato i lavori “di fatica” a loro. La produttività rispetto ad un giardiniere esperto è un pochino inferiore, ma non di molto. Le ragazze mi sono sembrate più meticolose ed attente ai dettagli, ad esempio nella fase di rullatura del terreno, o di rimozione delle malerbe nelle aree in cui la motozappa non poteva arrivare. Qualche problemino c’è stato con il carico e scarico delle attrezzature pesanti, in cui un paio di braccia maschili mi avrebbero fatto comodo, e mi sono dovuto spaccare un po’ la schiena…insomma niente di nuovo. Posso ritenermi del tutto soddisfatto, anche se come prossimo passo mi piacerebbe che le ragazze acquisissero qualche nozione in merito al funzionamento dei motori, così da non dover spigare come si prepara la miscela, quando e perchè aprire l’aria, o come utilizzare una chiave a tubo. In generale, non vedo perchè questo mestiere non possa avvalersi di giardiniere donne che, purtroppo, nella mia vita professionale non ho mai incontrato. >>