Da almeno 15 anni il mercato delle motoseghe professionali si è ristretto in Europa tra due marchi d’eccellenza: Stihl e Husqvarna. Mentre negli Stati Uniti esistono altri marchi che timidamente fanno concorrenza ai due colossi, l’eterna battaglia su chi abbia le migliori prestazioni è da sempre oggetto di dibattito tra giardinieri di tutte le età. Abbiamo deciso di raccogliere e fare un riassunto delle opinioni degli addetti alla potatura e delle prove comparative trovate online.
I CONTENDENTI:
Abbiamo scelto due motoseghe rivolte allo stesso mercato semi-professionale, con uguale lunghezza di taglio e motorizzazione.
STIHL MS 210 C-BE
prezzo | 290 € |
peso | 4.8 Kg |
cilindrata | 35.2 cc |
barra | 40.6 cm |
Essendo abituati a usare le motoseghe alla vecchia maniera, abbiamo subito dato una bella tirata alla manopola dell’accensione. Ci abbiamo messo un po’ a far partire questa motosega, perchè il sistema ergo-start (detto anche easy 2 start ), non è proprio intuitivo, e purtroppo abbiamo ingolfato il motore. Colpa nostra. In realtà il sistema permette di tirare l’accensione con la forza di un bambino, molto lentamente, azionando il meccanismo a molla che in automatico fa partire il motore. Ci vuole un po’ per abituarsi, ma si tratta del sistema più vicino ad un’accensione automatica che troverete su di una motosega. Con l’utilizzo abbiamo anche scoperto l’aria automatica, e il comodo pulsante on-off. Nonostante sia rivolta ad un utilizzo non troppo intensivo, questo gioiellino taglia come le sue sorelle della linea professionale. Giri alti e basse vibrazioni, grazie ai giunti vibro-assorbenti.
Verdetto: Comoda, confortevole e tecnologicamente avanzata.
Critica: come noto per gli altri modelli della casa, questa motosega è un po’ esigente in fatto di miscela. Basta sbagliare le percentuali di poco per sentire immediatamente che il motore non è a suo agio. Ultima considerazione, il prezzo è evidentemente più alto della concorrenza.
HUSQVARNA 240
prezzo | 220 € |
peso | 4.71 Kg |
cilindrata | 38.2 cc |
barra | 40.6 cm |
Ci è bastato tirare la manopola dell’accensione una volta per portare alla vita il generoso motre di questa motosega. La manopola è grande abbastanza per una manona da giardiniere provvista di guanto, particolare di cui molti produttori non tengono conto. In generale ci è sembrata un attrezzo potente e con vibrazioni contenute, ed un appiglio molto comodo. La velocità di taglio risulta leggermente più bassa della Stihl. In questo caso piccoli errori nella preparazione della miscela non sembrano avere alcun effetto sul motore, un po’ più spartano e meno raffinato del precedente, probabilmente riuscirebbe a perdonarvi anche mezzo pieno con benzina verde senza olio ( non abbiamo provato e consigliamo anche a voi di non farlo..).
Verdetto: macchina per utilizzatori più spartani e distratti, a prova di tagliaboschi. Trasmette sicurezza e da’ l’idea di durare nel tempo.
Critica: filtro dell’aria e candela sono accessibili solo dopo aver tolto una vite, che potrebbe perdersi. La barra laterale è comoda ma forse di dimensioni esagerate per maneggiare la motosega in cima ad una scala.
CONSIDERAZIONI FINALI
Ancora una volta..ahimè, non siamo riusciti ad eleggere un vincitore, perchè queste due motoseghe apparentemente simili come range di prezzo e target di utilizzatore, hanno in realtà pregi e difetti differenti, rendendole adatte a due pubblici distinti. La prima è per chi è molto esigente in fatto di prestazioni, sa come regolare la carburazione, tiene la motosega sempre pulita e sta attento alla miscela. Probabilmente si tratta di un giardiniere esperto, con qualche infarinatura di meccanica, interessato soprattutto alle prestazioni. Nel secondo caso parliamo di un acquirente un po’ meno meticoloso, che magari tiene l’attrezzo nel retro del suo pick-up, vuole che si accenda sempre al primo colpo, anche se la miscela l’ha fatta ad occhio con il tappino della tanica. Potrebbe trattarsi di un tagliaboschi, o di qualcuno che usa la motosega in campagna per tagliare la legna per l’inverno. Insomma sta a voi identificarvi nella prima o seconda tipologia. Resta il fatto che la sfida…è ancora aperta.