Oggi parleremo delle lavorazioni di preparazione che riguardano il suolo in fase di presemina o preimpianto. Tramite attrezzi e/o macchinari si effettuano manipolazioni meccaniche del terreno. Il fine è creare oppure ripristinare la struttura del suolo, rendendolo così adatto ad ospitare le colture che andremo a seminare o impiantare. Grazia a tali operazioni si migliorano, quindi, le proprietà fisico – meccaniche, chimiche e biologiche del terreno. Nel caso dei terreni sciolti (con forti percentuali di sabbia), con le lavorazioni si migliorare la capacità di immagazzinare acqua di questo tipo di suolo. Sappiamo, infatti, che il problema tipico dei suoli sabbiosi consiste proprio nella scarsa capacità di trattenere acqua ed elementi minerali. Di conseguenza, durante la lavorazione si procede alla somministrazione di una certa quantità di fertilizzanti. Anche i terreni argillosi richiedono manipolazioni meccaniche preliminari, atte a limitarne l’alto grado di compattamento. Ma, quali sono le lavorazioni di preparazione del suolo, cosa servono nello specifico, con quali attrezzi e macchinari si eseguono?
- Aratura. Con l’evoluzione della tecnologia umana, anche i macchinari e gli strumenti per arare sono profondamente cambiati, aumentando la velocità di esecuzione dei lavori. L’agricoltura è così diventata, per alcuni aspetti, molto simile ad una industria produttrice di automobili, in cui le operazioni sono efficienti e serializzate. Tuttavia, il concetto di aratura rimane, sempre lo stesso. L’aratro compie, infatti, due tagli; uno orizzontale (eseguito dal vomere) e uno verticale (eseguito dal coltello). Il blocco ottenuto dai due tagli scorre sul versoio, che solleva e ribalta la fetta di terreno. Per evitare che il blocco ribaltato formi una suola di lavorazione, si utilizzano appositi ripuntatori che, agendo ad una profondità maggiore rispetto all’aratro, determina la rottura della suola, rendendo così possibile lo sgrondo dell’acqua. Ovviamente, la ripuntatura risulta assolutamente necessaria nel caso in cui stiamo lavorando terreni argillosi. Esistono diverse tipologie di aratura, in base alla profondità in cui agisce l’aratro: può essere superficiale se il terreno viene lavorato fino a 20-30 cm di profondità, media (tra i 30 e i 40 cm) o anche profonda (tra i 40 e i 60 cm).
- Scasso. In casi eccezionali vengono eseguite arature a profondità maggiori (tra gli 80 e i 150 cm); tali arature vengono, ad esempio, compiute prima di impiantare un arboreto, tramite attrezzo a lama molto profonda ed avanzamento dle trattore alla velocità minima.
- Erpicatura. Si svolge con l’ausilio di un erpice, macchinario che può essere a lame, a denti o a dischi rotanti. Il suo scopo è rompere le zolle di grandi dimensioni lasciate dall’aratro, al fine di rendere il suolo pronto per la semina.
- Fresatura e zappettatura. Nel giardinaggio, la fresatura e la zappettatura sostituiscono l’aratura utilizzata in campo agricolo. Tuttavia, il principio è sempre lo stesso; un taglio verticale, uno orizzontale e il ribaltamento della zolla. Con diversi passaggi di motozappa eseguiti sempre alla stessa profondità, si riesce a spaccare e affinare la terra, in modo del tutto analogo ai ripuntatori e agli erpici.
- Vangatura meccanica Sono macchine che simulano il lavoro di una semplice vanga manuale. Permettono un certo grado di interramento delle concimazioni. Sono piuttosto interessanti nei lavori di giardinaggio perchè, non avendo grandi dimensioni, non creano alcuna suola di lavorazione; si possono usare anche con terreni umidi e argillosi.
- Rullatura. Il rullo è di ferro oppure cemento. Si rulla dopo aver compiuto una delle operazioni precedenti (aratura,fresatura,vangatura) per sminuzzare in modo grossolano le zolle, oppure per far aderire i semi nel terreno. La rullatura si utilizza, inoltre, nella manutenzione dei prati ornamentali per far accestire meglio il prato, migliorando il contatto delle radici col terreno e garantendo una superficie piatta ed elegante.