giovedì, Dicembre 5, 2024
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Sansevieria trifasciata

sanseveriaIl nome del genere Sanseveria (note come “lingue di suocera”) è riconducibile ad un errore risalente alla fine del 1700, quando il botanico Vincenzo Petagna inviò la prima specie conosciuta al naturalista svedese C.P. Thumberg. Petagna voleva dedicare la “nuova” specie a P.A. Sanseverino, creatore di un giardino di piante rare nell’Italia meridionale. Ma Thumberg non comprise il nome, a causa di evidenti difficoltà linguistiche, e la chiamò Sansevieria (al posto di Sanseverinia). Il genere comprende circa 60 specie, tutte erbacee, coriacee e dotate di rizomi sotterranei. Quasi tutte le specie sono africane. Oggi parleremo della specie più diffusa nei garden italiani, la Sansevieria trifasciata. Questa pianta, può raggiungere altezze notevoli in natura e, nel suo habitat originale, viene coltivata per estrarne fibre tessili. La Sansevieria trifasciata è originaria della Nigeria. Grazie alla sua facilità di coltivazione si è diffusa in tutto il mondo. Infatti, tollera l’aria secca degli appartamenti riscaldati durante l’inverno. In vaso raggiunge massimo un metro di altezza.

FOGLIE

Le foglie sono erette, spesse, coriacee, lucide lineari e leggermente concave. Hanno un colore verde scuro striato trasversalmente  e, irregolarmente, in verde-grigio oppure biancastro. Da ogni rizoma crescono da una a cinque foglie.

FIORI

Sono portati da infiorescenze poco vistose, di colore bianco verdastro. I fiori si manifestano, solitamente, ad inizio primavera e sono piuttosto persistenti. Hanno un’altra caratteristica interessante: di notte emano un gradevole profumo.

TERRENO

Si usa torba mescolata a terriccio universale. Ricordatevi, per evitare la formazione di pericolosi ristagni idrici, di versare l’argilla espansa sul fondo del vaso o, in alternativa, uno strato di sabbia grossolana.

IRRIGAZIONE

La Sanseveria può resistere a lungo senza acqua, grazie alle proprie foglie succulente. Tuttavia, se volete una pianta rigogliosa, annaffiatela una volta ogni quindici giorni  in inverno e una volta a settimana nei mesi più caldi. Naturalmente queste sono indicazioni di massima. Tenete sempre conto che è una pianta che teme i marciumi radicali; non eccedete mai con le irrigazioni!

ESPOSIZIONE e TEMPERATURA

E’ preferibile posizionare il vostro esemplare in una zona luminosa della casa, avendo premura che non riceva i raggi diretti del sole. Tuttavia, la Sansevieria resiste egregiamente anche in zone poco illuminate. Ama temperature comprese tra i 18 e i 24° C. Inizia a soffrire con temperature intorno 13 ° C, ma può sopravvivere anche in ambienti più freddi (10°C) a patto che  l’ambiente e il terreno rimangano asciutti.

CONCIMAZIONE

Si concima una volta al mese, con il classico concime liquido per piante da interno. Attenzione a non eccedere con le concimazioni! Evitate, inoltre, di versare il prodotto direttamente sulle foglie. Si potrebbero formare delle macchie poco estetiche..

POTATURA

Non sono richieste operazioni di potatura particolarmente complesse; rimuovete le foglie secche.

RINVASATURA

La rinvasatura deve essere eseguita ad anni alterni, nei primi mesi primaverili. Quando non viene rinvasata, la pianta gradisce una sostituzione dei primi 2,5 superficiali di terriccio.

MOLTIPLICAZIONE

Il modo più semplice per moltiplicare la Sansevieria trifasciata è operare la divisione del cespo. In alternativa,  si parte da una talea fogliare lunga  circa 10 centimetri, durante il periodo tardo primaverile; la temperatura ambientale, infatti, deve attestarsi attorno ai 20 °C. Piantate la talea fogliare con l’apice rivolto verso l’ alto, ad una profondità di circa 5 cm, avendo premura di preparare prima appositi vasi riempiti di torba e sabbia. Purtroppo i nuovi getti ci impiegano un po’ di tempo prima di germogliare. In questo periodo dovrete verificare continuamente che non marciscano o dissecchino!

AGENTI PATOGENI (malattie)

Come dicevamo, la Sansevieria trifasciata teme particolarmente i ristagni idrici che possono portare alla formazione di marciumi radicali, favorendo, ovviamente, l’attacco di malattie fungine. All’insorgenza di macchie brune sulle foglie con relativa marcescenza alla base, possiamo essere sicuri di avere annaffiato troppo la pianta. Levate la pianta dal vaso, avendo cura di asportare le porzioni di rizoma e foglie marcite. Le parti tagliate vanno trattate con anticrittogammico (fungicida). Fate asciugare il rizoma per una settimana, dieci giorni almeno una settimana. Ora potete rinvasare la pianta, ricordandovi di annaffiare di meno. In altri casi le foglie variegate diventano totalmente verdi; forse la pianta soffre di un’esposizione poco luminosa.. Con climi eccessivamente caldo secchi, la Sansevieria può essere attaccata dalle cocciniglie. Asportate gli insetti, trattate con un prodotto specifico e, se possibile, posizionate la pianta in un ambiente leggermente più umido.

VARIETA’

Sansevieria trifasciata “Laurentii???: presenta foglie di 30-45 cm dai margini bianchi, giallastri o dorati.

Sansevieria t. “Craigii???, dalle foglie lunghe e  obovate.

Sansevieria t. “Goldiana???  con foglie dai margini giallo crema e irregolaristriature al centro della lamina.

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