Per ottenere un rigoglioso raccolto durante la stagione primaverile, è necessario muoversi con largo anticipo e piantare i bulbi durante l’autunno, o, al massimo, durante i primi mesi invernali. Il periodo più indicato per interrare i bulbi autunnali è quello che va dalla metà di settembre fino alla metà di novembre, anche se è possibile comunque effettuare questa operazione entro la fine di gennaio o i primi giorni di febbraio.
Ma quali bulbi si possono piantare e, soprattutto, come deve esser effettuata la loro coltivazione?
Esistono diverse varietà di bulbi autunnali, adatti, cioè, per esser piantati durante questa stagione per poi fiorire in primavera; la scelta, ovviamente, dipende dai gusti personali di ognuno, ma a titolo informativo i bulbi che riscuotono maggior successo sono, senza dubbio, i tulipani, i narcisi e i giacinti.
Ogni bulbo presenta particolari caratteristiche e richiede, di conseguenza, operazioni ad hoc; nello specifico ogni bulbo necessita di essere interrato ad una determinata profondità che varia a seconda della specie e soprattutto della dimensione del bulbo.
In linea di massima, però, è possibile farsi un’idea circa la profondità necessaria tenendo conto del fatto che, in genere, essa equivale a circa due o tre volte il diametro del bulbo che si vuole piantare.
I bulbi possono essere piantati in vaso o direttamente nel giardino, a seconda delle proprie preferenze; in ogni caso sarà necessario, prima di tutto, provvedere a realizzare delle buche distanti tra loro circa 3 cm: questo spazio tra una buca e l’altra è di fondamentale importanza in quanto è proprio grazie a questo accorgimento che si evita che i bulbi adagiati in una buca entrino in contatto con quelli adiacenti, danneggiandosi.
All’interno di ogni buca, successivamente, dovrà essere adagiato un pugno di bulbi, che dovrà esser poi ricoperto con del terreno; il passo seguente consisterà in una lenta, ma accurata, annaffiatura di quest’ultimo.
Un importante accorgimento che non deve essere trascurato è quello di coprire il terreno di semina con della paglia o con uno strato di foglie: in questo modo, infatti, consentiremo di mantenere il terreno sempre umido e, al tempo stesso, preserveremo il substrato da eventuali gelate che, andando incontro alla stagione invernale, potrebbero sopraggiungere.
Un altro aspetto da non sottovalutare, per quanto riguarda la semina in vaso, riguarda la questione del ristagno dell’acqua; se, infatti, l’acqua piovana o quella proveniente dall’innaffiatura dovesse malauguratamente ristagnare nella parte inferiore del vaso, ciò causerebbe la morte dei bulbi che, in tal caso, marcirebbero senza possibilità di essere recuperati. Per evitare che ciò accada, sarà opportuno praticare alcuni fori nella parte inferiore del vaso con l’aiuto di un trapano. Con questo semplice ma efficace stratagemma sarà possibile verificare se, al momento dell’annaffiatura, l’acqua defluisce regolarmente o se ristagna e, in quest’ultimo caso, prendere i relativi provvedimenti prima che i bulbi marciscano.
In conclusione, la coltivazione dei bulbi risulta essere piuttosto semplice e poco impegnativa ma necessita comunque di piccole attenzioni indispensabili per ottenere grandi soddisfazioni.
I bulbi, con poca fatica, riusciranno a garantire un’eccellente fioritura e potranno, così, rendere più colorato ed allegro il nostro balcone o il nostro giardino.