Il suo nome comune è Yareta o Llareta. Trovarla non vi sarà facilissimo, visto che cresce esclusivamente in Chile ed Argentina, tra i 3200 e i 4500 metri. In realtà si tratta di estese colonie di Azorella compacta, una pianticella fiorita alta poco più di 2 millimetri. Queste colonie ricoprono completamente piccoli gruppi di rocce fino a formare uno strato così duro e compatto che per rimuoverla è necessario un piccone. I locali la utilizzano per ricavarne un combustibile o, in pezzi, per far accendere i fuochi notturni che accompagnano le escursioni alta montagna. Tutto ciò prima che i governi degli stati in cui la pianta prospera dichiarassero illegale la raccolta e la vendita, a causa della rapida diminuzione degli esemplari in natura segnalata dai botanici locali. Nessuno, fino ad ora, è mai riuscito a coltivarla al di fuori del suo aerale di appartenenza a causa delle particolari esigenze in fatto di pressione, temperatura e concentrazione di ossigeno nell’aria. La crescita annua stimata della yareta è di circa 2 cm. Naturalmente la medicina tradizionale locale attribuisce a questa pianta proprietà miracolose per la cura dei reumatismi e per il dimagrimento, due motivi ulteriori che hanno portato al saccheggio della yareta.
Un recente studio su queste colonie ha dimostrato che la vicinanza delle piantine aiuta a mantenere costante la temperatura nelle gelide notti andine, creando un microclima di 2-3 gradi superiore alla temperatura esterna. Un altro fatto interessante è che le colonie di Yarteta, detta anche “pianta-cuscino”, hanno un’età stimata che giunge fino ai 3500 anni. C’era proprio bisogno di distruggerla per farne qualche falò ?