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Seminare a Febbraio, cosa c’è da sapere

Per gli appassionati di giardinaggio che amano seguire le proprie piante fin dallo stadio di seme, il mese di febbraio rappresenta la prima occasione dell’anno per cominciare a preparare i semenzai. Ma prima di entrare nel merito tecnico della semina e cura delle giovani piantine, vediamo i benefici che derivano dalla scelta di utilizzare i semi piuttosto che le piante adulte.

I vantaggi della semina

semina invernaleOttenere piante floreali da seme presenta l’indubbio vantaggio di poterle acquistare ovunque, senza il timore di causare danni durante il trasporto: i semi sono in genere organi di conservazione estremamente resistenti e il loro maneggio risulta evidentemente molto più pratico. Inoltre, data la maggior semplicità di trasporto, il costo dei semi risulta considerevolmente inferiore alle corrispondenti piantine. Poiché però non tutti i semi germinano con matematica certezza, è consigliabile in genere acquistare un quantitativo lievemente superiore rispetto alle reali esigenze, in funzione della germinabilità dichiarata dal produttore.

Un altro vantaggio che ci proviene dall’impiego dei semi, riguarda la possibilità a posteriori di poter scegliere di mantenere le piantine più vigorose e promettenti, avendo però anche in questo caso preventivamente utilizzato un numero di semi lievemente superiore al fabbisogno di piante adulte. Non dobbiamo inoltre sorprenderci se alcune delle future piante mostreranno caratteristiche morfologiche differenti rispetto ai genitori ovvero alle illustrazioni di riferimento della confezione, in particolare per quanto riguarda il colore dei fiori; questo accade perché il seme è il risultato di un rimescolamento dei caratteri genetici parentali, che dà luogo inevitabilmente ad una certa variabilità più o meno evidente, evitabile solo mediante la moltiplicazione per via vegetativa (es. talee).

Come seminare in inverno

semina invernaleUna volta acquistati i nostri semi dobbiamo preoccuparci, se non lo abbiamo già fatto, di documentarci in merito alle esigenze di germinazione, ossia le condizioni di temperatura ideali (generalmente comprese tra 18 e 24 °C), l’eventuale necessità di luce e la profondità di semina. Uno degli aspetti che deve essere inoltre preso in considerazione riguarda il “fabbisogno in freddo” dei semi: con questa espressione si indica la necessità di sottoporre i semi, in genere appartenenti a specie che fruttificano in autunno, ad un periodo più o meno prolungato di freddo (vernalizzazione), allo scopo di simulare il passaggio dell’inverno e prepararli dal punto di vista biochimico a reagire positivamente alle condizioni successive di calore e umidità del semenzaio.

Una volta acquisite queste informazioni, siamo pronti ad allestire la struttura che accoglierà i semi e che li accompagnerà fino alle primissime fasi di crescita dopo la germinazione. I semenzai sono in genere di due tipologie: in terra o fuori terra. Nel primo caso, che si realizza in genere all’esterno degli edifici ed è diffuso prevalentemente per le essenze orticole, occorrerà prevedere una copertura in vetro o nylon per proteggere le future piantine da eventuali sbalzi termici, per nulla infrequenti nelle prime settimane di primavera. Il semenzaio fuori terra è invece realizzabile anche in casa o in veranda ed è indicato per gestire un quantitativo più limitato di piante.

seminare in invernoDal punto di vista pratico, il semenzaio più utilizzato per le specie floreali è generalmente costituito da tanti piccoli contenitori (fitocelle), da riempire con terriccio per semi, facilmente reperibile in tutti i negozi di giardinaggio. Una volta distribuito il terreno nelle celle, il semenzaio deve essere posato sopra ad un sottovaso che sarà poi colmato di acqua. Il piccolo foro posto alla base di ogni contenitore consentirà quindi all’acqua di risalire per capillarità imbibendo tutto il volume di terreno. Raggiunto un sufficiente grado di bagnatura, sarà possibile inserire un seme in ogni fitocella alla profondità consigliata dalle indicazioni riguardanti la specifica specie floreale.

Durante il periodo di germinazione dovrà essere prestata la massima attenzione affinché le fitocelle non diventino asciutte, semplicemente garantendo una quantità minima di acqua all’interno del sottovaso. Il fattore umidità sarà determinate anche nella fase successiva quando dovremmo assistere le giovani piantine: considerato il loro piccolo apparato radicale, anche un solo giorno di eccessiva secchezza del terreno potrebbe causare gravi avvizzimenti all’apparato fogliare. Inoltre, è importante garantire una sostanziale uniformità della temperatura nonchè abbondante luce, possibilmente diffusa, per evitare fenomeni di filatura e piegatura dei giovani fusticini.

Quando le piantine avranno raggiunto una dimensione adeguata, potranno essere trapiantate insieme al loro “pane di terra” nella loro nuova dimora, prestando attenzione a non rimuoverlo per non danneggiare le radichette. Le fitocelle sono infatti appositamente progettate per facilitare l’estrazione delle piantine insieme a tutto il terreno, riducendo al massimo la probabilità di incorrere in stress da trapianto.

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