La Skimmia japonica appartiene alla famiglia delle Rutaceae, ed è originaria di Cina e Giappone. Al genere Skimmia riconduciamo circa 8 specie di arbusti, tutti rustici, sempreverdi e dalla crescita lenta. La S. japonica è la tipica pianta acidofila (pH tra 5,5 e 6) che ama la mezzombra o al massimo il tenue sole mattuttino. Si può riconoscere la pianta dai giovani rami verdi e dalle foglie di un colore verde intenso, alterne, ovali e coriacee. Provate a stropicciarne una.. Rilascerà un intenso profumo aromatico! Si tenga conto che è una pianta dioica ( a parte alcune varietà); di conseguenza i fiori maschili e quelli femminili sono portati da individui diversi. In vivaio si tende a privilegiare la distribuzione di individui maschili o femminili, a seconda che la fioritura sia più interessante in uno o nell’altro caso. Arbusto a fioritura primaverile, presenta i suoi fiori bianchi o rosati in tipici raggruppamenti a pannocchia. Dopo la fioritura di primavera, le varietà femminili producono bacche rosse o arancio, che persistono fino all’autunno, poichè non sono ambite dagli uccelli. Tra queste ricordiamo la S. japonica “Nymans” . Due, tra le tante varietà maschili ci sono sembrate più interessanti. La prima è la S. x confusa “Kew garden” dai fiori color crema. Contrariamente alle altre Skimmiae, tollera molto bene la luce diretta. Inoltre è particolarmente resistente all’inquinamento, caratteristica molto utile al giardiniere e al paesaggista che progettano giardini in città. Un altra varietà maschile molto interessante è la Skimmia japonica “Rubella” forse la più nota al grande pubblico, di cui andiamo a parlare proprio adesso.
POSIZIONE ed ESPOSIZIONE
Vale quanto già detto per le altre Skimmiae; assolutamente e rigorosamente mezzombra!
TERRENO e PIANTUMAZIONE
Essendo una pianta acidofilache tollera molto bene anche i terreni neutri, non è indispensabile apportare della terra specifica. Vi suggeriamo comunque, al momento dell’impianto, di aggiungere alla terra porzioni di compost o stallatico maturi, oltre che una manciata di concime granulare. E’ inoltre importante apportare uno strato di 5 -8 cm di pacciamatura di corteccia di pino, pratica indispensabile per ridurre il tasso di evapotraspirazione, per acidificare il terreno e per limitare la diffusione di malerbe infestanti. Fate comunque attenzione a non ricoprire di corteccia il colletto (punto da cui inizia il fusto) della Skimmia. Questo è il miglior modo per favorire l’attacco di funghi!
CONCIMAZIONE
A parte la concimazione al momento dell’impianto, di cui abbiamo appena parlato, non sono necessari interventi significativi in questo senso. Potrebbe essere comunque utile, soprattutto se constatate che il terreno si è impoverito, apportare nuove manciate di concime organico. Tale operazione deve essere sempre compiuta all’ inizio della primavera, per essere sicuri di avere abbondanti e rigogliose fioriture.
POTATURA
La S. japonica “Rubella” non necessita potature severe poichè, sviluppandosi tende ad assumere un portamento tondeggiante che la rende particolarmente attrattiva. Tagliate solo i rami eccessivamente lunghi, ricordandovi della regola (nota a tutti i giardinieri professionisti e professionali) per cui, più si taglia un ramo di un arbusto, e più quello tenderà a ricacciare l’anno dopo. In questi casi, per deprimere il vigore di un singolo ramo, si taglia poco scendendo al massimo di 3-4 gemme. Tale regola è applicabile a tutti gli arbusti.
AGENTI PATOGENI (malattie)
Tra i più diffusi ci sono il l’oidio (o mal bianco) che si manifesta sulle foglie con macchie scolorite ricoperte da una patina di muffa biancastra. Se la vostra S. “Rubella” è stata colpita da questo fungo, è molto probabile che sia stata messa a dimora in una area con microclima scarsamente ventilato. Altra possibile causa è da impuntare , a un eccessivo infoltimento della chioma. In questo caso “areate” il vostro arbusto con corrette ( e mai devastanti) potature. Poi potete trattare con prodotti fungicidi come lo zolfo, il dinocap, i derivati benzimidazolici, i pirimidinici, ei triazolici. Forme di lotta integrata possono essere praticate con l’ampelomyces quisqualis, antagonista naturale del mal bianco. Altri nemici della S. “Rubella” sono gli afidi che procurano accartocciature alle foglie e ai germogli più giovani, determinandone la caduta e un generale deperimento della pianta. Non sempre è facile riconoscere gli attacchi ( e i sintomi) degli afidi da quelli delle cocciniglie, altro insetto che spesso e volentieri attacca la S. “Rubella”. In commercio esistono comunque dei prodotti a largo spettro che debellano entrambi gli insetti
ASSOCIAZIONI CONSIGLIATE NELLA PROGETTAZIONE
Si può utilizzare in associazione la Sarcococca hookeriana dygina, pianta sempreverde che sta bene all’ombra (come la Skimmia!) e che mescola efficacemente il piacevole profumo dei suoi fiori a quello della Rubella. In bordura mista potete usare la Bergenia, erbacea perenne anch’essa amante della mezzombra. Inoltre sviluppa una fioritura rosa precoce, come la Skimmia japonica “Rubella”!