La Magnolia grandiflora è un albero sempreverde di prima grandezza; raggiunge, in condizioni favorevoli, 25 metri a un ritmo di 6 m in 20 anni. Originaria dell’America Centrale e degli Stati Uniti merdionali, venne importata per la prima volta in Europa agli inizi del XVII secolo, per poi diffondersi in modo più massiccio durante il XVIII secolo. Il genere Magnolia, racchiude circa 80 specie di arbusti e alberi dalle caratteristiche variabili. Ne fanno parte esemplari decidui e sempreverdi (tra cui ad es. il Liriodendron tulipifera), dalle dimensioni molto diverse a seconda della specie d’appartenenza. Inoltre, il genere Magnolia, vanta due grandi areali di provenienza: l’America e l’Asia. Per quanto riguarda la famiglia delle Magnoliaceae, vi facciamo notare un elemento dall’enorme interesse storico-botanico: sono state le prime piante a fiore, comparse sulla Terra circa 80 milioni d’anni fa, durante il Cretaceo. La Magnolia grandiflora viene utilizzata solitamente come pianta ornamentale, anche se il suo legno viene apprezzato molto dai falegnami perché durevole e di facile lavorazione. Il nome “Magnolia” deriva da Pierre Magnol, direttore del giardino botanico di Montpellier che, durante il XVII, compì importantissimi studi di botanica.
ESPOSIZIONE e POSIZIONE
Il genere Magnolia teme il sole rovente. L’esposizione è quindi variabile in base al contesto. Nelle zone a clima caldo, piantiamo la nostre Magnolie in mezzombra. Nelle aree a clima freddo sarà preferibile metterle a dimora in un sito a pieno sole. In generale, amano un clima estivo umido e piovoso; in Italia, le regioni più adatte alla coltivazione di Magnolie sono le zone alluvionali prealpine. Sono piante abbastanza rustiche. Resistono, infatti, al caldo afoso e anche al gelo, soprattutto se non è protratto per troppo tempo. In particolar modo, le gelate tardive possono causare danni estetici alle gemme e alle foglie delle Magnolie. Quando sono colpiti esemplari che vanno in fiore in primavera/estate, come la nostra Magnolia grandiflora, allora i danni possono diventare ancora più seri. In questo caso, infatti, potremmo perderci parte della fioritura di queste splendide piante! Infine, gli esemplari di Magnolia grandiflora non temono l’inquinamento, risultando adatti alla coltivazione in città.
TERRENO e APPARATO RADICALE
Il terreno che ospita la Magnolia grandiflora deve essere profondo, drenato e leggermente acido. Attenzione a non piantumarlo troppo vicino alle abitazioni; sviluppa radici molto resistenti che possono determinare danni!
TRONCO e CORTECCIA
Ha un tronco dritto, robusto e, solitamente, ramificato dalla base. La corteccia è liscia e scura e tende a fessurarsi, in piccole lamine, negli esemplari più maturi.
FORMA CHIOMA
Ha una chioma densa e tendente al conico.
RAMI
I rami dell’anno sono di colore rossiccio e tomentosi (“pelosi”).
GEMME
Le gemme della Magnolia grandiflora sono coniche, appuntite, coperte da piccoli peli e protette da due foglioline modificate.
FOGLIE
Sono lanceolate, coriacee, dotate di un breve picciolo e possono raggiungere una lunghezza di 20-30 cm. Hanno una lamina ellittica e un margine liscio e rivolto verso il basso. La pagina superiore si presenta verde scuro, mentre quella inferiore è tomentosa di colore ruggine scuro. Infine, la nervatura centrale è piuttosto evidente. Le foglie della Magnolia grandiflora hanno una durata di circa 2 anni.
FIORI
Sono fiori ermafroditi di color bianco crema. Si sviluppano, solitari, sull’apice dei rami d’annata. Ciò accade esclusivamente negli esemplari con almeno 10 anni. Inoltre, sviluppano dimensioni notevoli (circa 20 cm) e un profumo inconfondibile. Il singolo fiore ha una durata effimera. Tuttavia, la Magnolia grandiflora sviluppa molte gemme a fiore. In questo modo offre una fioritura prolungata; dura, infatti, da maggio a fine settembre.
FRUTTI
Sono ovali, persistenti e ricordano molto pigne lunghe 8-12 cm (il corretto nome botanico per il frutto di Magnolia è achenio). I semi rossi corallo sono profumati e fuoriescono in autunno-inverno.
AGENTI PATOGENI (malattie)
I tessuti che sono stati danneggiati dalle gelate tardive, possono subire l’attacco della muffa grigia. La malattia peggiore che può colpire la Magnolia grandiflora è, sicuramente, la famigliola; è un agente patogeno fungino che determina diffusi marciumi radicali.
POTATURA
E’ una pianta su cui, normalmente, si compiono solo rimozioni del secco. Infatti, per sua fortuna, ha una forma già naturalmente interessante. In vivaio viene potata da esperti giardinieri che agiscono con sapienti tagli compiuti a fine inverno, per limitare, ovviamente, il rischio di attacchi patogeni. L’esemplare reagisce bene a questo genere di potature, con un getto di nuovi rami impenetrabili. Il portamento della chioma diventa addirittura piramidale! La forma a piramide offre anche un vantaggio pratico. Infatti, un esemplare coltivato con questa forma, occupa meno spazio di un suo simile lasciato crescere naturalmente, rendendolo adatto anche a giardini di media dimensione. Tale informazione risulta, ovviamente, utile in fase di progettazione.
VARIETA’
“Gallisoniensis”: selezionata dal francese barone de la Gallissonier, ha delle fortissimi analogie con la specie originaria. In vivaio, il cultivar si alleva per innesto, utilizzando come portainnesto la specie tipo. In alternativa, viene fatta sviluppare per talea. Rispetto alla specie orginaria, la Magnolia grandiflora “gallisoniensis” ha il fogliame ancora più coriaceo e lucido e la pagina inferiore è rivestita di un feltro con una colorazione ruggine più marcata. Inoltre, cresce di più in altezza e resiste meglio al freddo e ai terreni calcarei (ricordiamo che il genere Magnolia predilige suoli leggermenti acidi). Con queste caratteristiche, il cultivar è ancora più resistente della specie tipo e quindi maggiormente adatta alla coltivazione in città.
Come dicevamo all’inizio dell’articolo, esistono diverse tipi di specie appartenenti al genere Magnolia. Tra queste la Magnolia x soulangeana e la Magnolia stellata, piante dal portamento arbustivo che meritano sicuramente un discorso esaustivo a parte. Pazientate un po’, e la vostra curiosità verrà sicuramente appagata da Gmag!