L’Aralia japonica appartiene alla famiglia delle Araliaceae. E’ originaria del Giappone, nord America e Australia. Arbusto sempreverde che presenta foglie verdi molto decorative di forma palmato-lobata, lucide e incise lungo i lobi. Si tratta di una specie che non soffre eccessivamente il freddo, per questo può essere coltivata all’aperto, in piena terra o in vaso, anche se nelle zone settentrionali della nostra penisola è comunque bene ripararla nel periodo invernale. All’aralia bastano 10-12 gradi per vivere bene, ma sopporta anche temperature più basse. Irrigazione: annaffiatela almeno due volte la settimana, a seconda se è posta nella vicinanza di fonti di calore, occorre darle acqua non fredda. Fare in modo che il terriccio sia sempre un po’ umido.
Concimazione: durante il periodo vegetativo (primavera-estate) somministrare alla pianta un fertilizzante liquido ogni 15 giorni.
Terreno: richiede terreni ben drenati ma umidi, ricco di torba. Predilige posizioni ombreggiate e riparate dalle correnti d’aria fredde, anche se si adatta bene anche in luoghi soleggiati.
Rinvasatura: va fatta in primavera ponendo la pianta in un vaso più grande senza però esagerare nella misura.
Moltiplicazione: si usano le talee di ramo per ottenere nuove piantine. In alternativa si può moltiplicare l’ aralia con la talea per margotta.
Avversità: se le foglie non sono di un bel verde intenso è bene concimarla con il fertilizzante. Quando i fusti sono lunghi e le foglie sono rade vuol dire che il luogo dove abbiamo messo la nostra pianta è troppo caldo e asciutto, è bene dunque spostarla e bagnarla. L’Aralia è anche soggetta ad attacchi di cocciniglie e afidi.
Potatura: si esegue quando si vuole ridare alla pianta una forma più idonea e consiste nel tagliare quei fusti troppo lunghi e esili.
Fiori: le piante adulte dell’Aralia producono, solitamente nel mese di ottobre, mazzi ramificati di fiorellini di colore bianco.