Pianta originaria del Medio Oriente, trae le sue origini intorno al 65 A.C., si presenta con un tronco eretto, caratterizzato da striature orizzontali, una chioma piramidale e frutti sferici dal sapore acido-amarognolo. Il Prunus Cerasus o Amareno, si adatta facilmente ad ogni tipo di clima, sia temperato che arido e resiste bene alle temperature minime invernali, anche molto rigide.
Cresce bene in qualsiasi tipo di terreno, anche quello argilloso, spesso in modo spontaneo e selvaggio.
E’ una pianta molto produttiva, perché molte varietà sono autofertili, ciòè il fiore può essere fecondato dal polline della pianta stessa, la coltivazione risulta abbastanza semplice, anche dai semi è possibile, con una semplice procedura, ottenere una pianta adulta.
Il frutto è una drupa globosa dal colore rosso chiaro, formato da un epicarpo non aderente alla polpa ed un endocarpo che racchiude un nocciolo.
IL PROCESSO DI SEMINA DEL PRUNUS CERASUS O AMARENO
Il seme dopo la raccolta è in una condizione di dormienza, ovvero pur essendo in condizioni ottimali, è incapace di germogliare.
PRIMO PASSO: LA SCARIFICAZIONE
I semi del Prunus Cerasus, sono dotati di tegumenti seminali molto duri ed impermeabili, per cui è necessario un processo di scarificazione effettuando un piccolo taglio od abrasione con carta vetrata, al fine di ammorbidire il guscio e permettere all’acqua di raggiungere la parte interna del seme, favorendone quindi la fuoriuscita delle radichette.
SECONDO PASSO: LA REIDRATAZIONE DEL SEME
Per ridurre l’impermeabilità dei semi, essi verranno posti a bagno in acqua tiepida, in luoghi umido ed arieggiato. I semi dovrebbero aumentare lievemente di volume.
Trascorse 24-48 ore, eliminare tutti i semi venuti totalmente a galla, perché risulteranno vuoti.
TERZO PASSO: LA STRATIFICAZIONE
A questo punto, prima della semina sarà necessario effettuare una stratificazione a freddo (o vernalizzazione), riponendo i semi in substrato umido, costituito da torba, sabbia, verniculite ed agriperlite in un contenitore che conserverete in frigorifero per circa tre mesi.
Raccomandiamo che il contenitore in cui conserverete i semi non sia ermetico, per evitare eccessive condense che potrebbero alimentare la proliferazione di muffe, dannosissime per i semi.
Trascorso questo periodo di tempo, l’apice della radice embrionale fuoriuscirà dai tegumenti producendo una superficie fotosintetica in grado di provvedere al proprio mantenimento.
QUARTO PASSO: LA SEMINA
In seguito al periodo di stratificazione, i semi potranno essere messi a dimora, seminandoli in vaso in un substrato con buone proprietà drenanti, posizionando i vasetti in ambienti freschi o all’aperto.
I tempi di germinazione sono molto influenzati dalle temperature. I semi germineranno ad una temperatura di 10-20°C.
CURE POST GERMINAZIONE
La pianta può vivere sia in vaso, come bonsai, sia in campo aperto, l’importante è che sia mantenuto un buon livello di umidità, evitando il dannoso ristagno.
Se sarete fortunati i frutti compariranno dopo un anno, le potature saranno effettuate ogni due o tre anni e serviranno a diradare i rami e ad evitare una fruttificazione eccessiva, ma ricordate che pur essendo un albero molto resistente, può essere attaccato dagli afidi, dalla mosca del ciliegio oppure dal corineo, conosciuto come un particolare fungo.