martedì, Ottobre 22, 2024
HomePianteAlberiCome coltivare l'Amareno (Prunus Cerasus) dal seme

Come coltivare l’Amareno (Prunus Cerasus) dal seme

Pianta originaria del Medio Oriente, trae le sue origini intorno al 65 A.C., si presenta con un tronco eretto, caratterizzato da striature orizzontali, una chioma piramidale e frutti sferici dal sapore acido-amarognolo. Il Prunus Cerasus o Amareno, si adatta facilmente ad ogni tipo di clima, sia temperato che arido e resiste bene alle temperature minime invernali, anche molto rigide.

Cresce bene in qualsiasi tipo di terreno, anche quello argilloso, spesso in modo spontaneo e selvaggio.

E’ una pianta molto produttiva, perché molte varietà sono autofertili, ciòè il fiore può essere fecondato dal polline della pianta stessa, la coltivazione risulta abbastanza semplice, anche dai semi è possibile, con una semplice procedura, ottenere una pianta adulta.

Il frutto è una drupa globosa dal colore rosso chiaro, formato da un epicarpo non aderente alla polpa ed un endocarpo che racchiude un nocciolo.

IL PROCESSO DI SEMINA DEL PRUNUS CERASUS O AMARENO

Il seme dopo la raccolta è in una condizione di dormienza, ovvero pur essendo in condizioni ottimali, è incapace di germogliare.

PRIMO PASSO: LA SCARIFICAZIONE

I semi del Prunus Cerasus, sono dotati di tegumenti seminali molto duri ed impermeabili, per cui è necessario un processo di scarificazione effettuando un piccolo taglio od abrasione con carta vetrata, al fine di ammorbidire il guscio e permettere all’acqua di raggiungere la parte interna del seme, favorendone quindi la fuoriuscita delle radichette.

SECONDO PASSO: LA REIDRATAZIONE DEL SEME

Per ridurre l’impermeabilità dei semi, essi verranno posti a bagno in acqua tiepida, in luoghi umido ed arieggiato. I semi dovrebbero aumentare lievemente di volume.

Trascorse 24-48 ore, eliminare tutti i semi venuti totalmente a galla, perché risulteranno vuoti.

TERZO PASSO: LA STRATIFICAZIONE

A questo punto, prima della semina sarà necessario effettuare una stratificazione a freddo (o vernalizzazione), riponendo i semi in substrato umido, costituito da torba, sabbia, verniculite ed agriperlite in un contenitore  che conserverete in frigorifero per circa tre mesi.

Raccomandiamo che il contenitore in cui conserverete i semi non sia ermetico, per evitare eccessive condense che potrebbero alimentare la proliferazione di muffe, dannosissime per i semi.

Trascorso questo periodo di tempo, l’apice della radice embrionale fuoriuscirà dai tegumenti producendo una superficie fotosintetica in grado di provvedere al proprio mantenimento.

QUARTO PASSO: LA SEMINA

In seguito al periodo di stratificazione, i semi potranno essere messi a dimora, seminandoli in vaso in un substrato con buone proprietà drenanti, posizionando i vasetti in ambienti freschi o all’aperto.

I tempi di germinazione sono molto influenzati dalle temperature. I semi germineranno ad una temperatura di 10-20°C.

CURE POST GERMINAZIONE

La pianta può vivere sia in vaso, come bonsai, sia in campo aperto, l’importante è che sia mantenuto un buon livello di umidità, evitando il dannoso ristagno.

Se sarete fortunati i frutti compariranno dopo un anno, le potature saranno effettuate ogni due o tre anni e serviranno a diradare i rami e ad evitare una fruttificazione eccessiva, ma ricordate che pur essendo un albero molto resistente, può essere attaccato dagli afidi, dalla mosca del ciliegio oppure dal corineo, conosciuto come un particolare fungo.

RELATED ARTICLES
- Advertisment -

Most Popular

Recent Comments